L'espressione Dei Sentimenti Nell'uomo E Negli Animali by Charles Darwin

L'espressione Dei Sentimenti Nell'uomo E Negli Animali by Charles Darwin

autore:Charles Darwin [Darwin, Charles]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-19T09:35:13+00:00


CAPITOLO VIII.

GIOIA - ALLEGREZZA - AMORE - SENTIMENTI

AFFETTUOSI - DEVOZIONE

Riso, prima espressione della gioia. - Idee piacevoli. - Moti e lineamenti del volto durante il riso. - Natura del suono prodotto. - Secrezione di lagrime che accompagna lo sghignazzamento. - Gradi intermedi fra lo sghignazzare e il sorridere. - Allegria. - Espressione dell’amore. - Sentimenti affettuosi. - Devozione.

Una vivissima gioia provoca parecchi inutili movimenti: si balla, si battono le mani, si pestano i piedi, ecc.; e nel medesimo tempo si ride fragorosamente. Ciò si vede palese nei fanciulli, i quali, giuocando, ridono quasi che di continuo. Nella giovinezza, l’allegria si manifesta pure frequente con iscoppi di risa che sono giustificati da nulla. Omero chiama il riso degli Dei

«l’esuberanza della loro gioia celeste dopo il quotidiano convito». Si sorride (e vedremo che il sorriso passa grado grado al riso), si sorride quando s’incontra per via un vecchio amico; si sorride anche sotto l’influenza del più leggiero piacere, ad esempio, aspirando un soave profumo(145). Laura Bridgman, cieca e sorda, non poteva certo aver imparato da altrui veruna maniera di esprimersi; or bene, allorchè, coll’aiuto di segni, le si comunicava una lettera di qualche amico, «rideva, batteva le mani e le si colorivano le guancie». In altre occasioni fu vista a pestare i piedi in segno di gioia(146).

Anche gl’idioti e gl’imbecilli ci forniscono buone prove in appoggio dell’opinione, che il riso od il sorriso esprimono di prima mano la gioia o la felicità. Il dottor Crichton Browne, che volle gentilmente comunicarmi, su questo argomento come su molti altri, i risultati della sua vasta sperienza, m’apprende che negli idioti il riso è la più generale e la più frequente di tutte le espressioni. Certi idioti sono fastidiosi, irascibili, turbolenti, cattivi, od anche affatto stupidi: codesti non ridono mai. Certi altri ridono spesso del riso più sciocco. Così, nell’Asilo, un giovane idiota, privo dell’uso della parola, lamentavasi un giorno a mezzo di segni col dottor Browne, perchè un compagno gli aveva fatto male ad un occhio; «queste doglianze erano interrotte da scoppi di risa, e la faccia di lui s’illuminava di larghi sorrisi». Ci ha un’altra classe d’idioti, assai numerosa, i quali sono costantemente allegri e inoffensivi, e questi ridono o sorridono sempre(147). La loro fisonomia s’impronta sovente d’un riso stereotipo; mettendo loro davanti una vivanda qualunque, carezzandoli, mostrando ad essi dei brillanti colori, o facendo loro sentire della musica, si fanno più allegri, si rasserenano, ridono e mandano grida soffocate. Alcuni ridono più del solito, quando camminano od eseguiscono un esercizio muscolare qualunque. Secondo le osservazioni del dottor Browne, l’allegria della maggior parte di questi idioti non è menomamente associata con alcun determinato pensiero; essi provano soltanto un piacere, e l’esprimono ridendo o sorridendo. Negli imbecilli, i quali nella scala degli alienati occupano un gradino più in su, sembra che la vanità personale sia la causa più comune del riso, e, dopo questa, il piacere prodotto dall’approvazione concessa alla loro condotta.

Nell’adulto il riso viene provocato da cause ben differenti, che non nell’infante; peraltro non avviene lo stesso per il sorriso.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.